La Riforma Doganale: l’impatto per gli operatori. Il primo convegno

“La prima direttrice della riforma è la semplificazione normativa e la codificazione – spiega l’avvocato Sara Armella, Direttore scientifico ARCom Formazione, membro della Commissione ministeriale di esperti per la riforma doganale – Fino ad oggi il singolo operatore era chiamato a individuare la regola giuridica applicabile al caso concreto. Si tratta di un ambito in cui norme internazionali, norme europee, norme nazionali si affacciano sulla stessa materia. Ad oggi è compito della singola impresa, del singolo interprete andare a comprendere esattamente quale sia nell’intersezione di queste tre direttrici, la regola applicabile. Questo ha creato molte complicazioni ed è anche fonte di errori involontari che però determinano conseguenze economiche. Quindi, riunire tutte le norme nazionali, codificando un unico insieme di norme aggiornato anche rispetto alla normativa europea, è un passo avanti, nell’ottica della forte semplificazione. Non più 400 norme, ma 122 articoli ripartiti per argomento. Un’opera utile soprattutto agli imprenditori e agli interpreti per capire esattamente le regole applicabili: la chiarezza è fondamentale per la compliance perché se non si capisce quale regola va applicata non ci può esserci compliance. L’Italia è l’ottavo Paese al mondo per volumi di esportazioni e il 40% del Prodotto interno lordo si deve all’export, è fondamentale che il sistema sia ancora più efficiente e snello nella gestione di un asset fondamentale per la nostra economia”.

Questo il primo intervento della Tavola Rotonda del convegno sulla Riforma Doganale, che dopo una carrellata di saluti istituzionali, prende vita con numerosi interventi dei massimi esperti della materia. 

Il Prof. Enrico Perticone Docente Università Pescara, membro della Commissione ministeriale di esperti per la riforma doganale ha evidenziato: “Il legislatore ha tentato di adeguare una normativa nazionale ad un quadro europeo che già esiste. Modernizzare e aggiornare le regole di riferimento, coordinare i controlli alla frontiera per ridurre le tempistiche è fondamentale per l’efficienza del nostro Paese”.

Il Dott. Giuliano Ceccardi Vicepresidente del CNSD ha sottolineato: “È necessario che a fronte a una complessiva riscrittura della normativa doganale vi sia l’impegno degli spedizionieri doganali di chiedere di attenuare l’impatto applicativo di alcune nuove regole e di lavorare per seguire e governare i cambiamenti verso una gestione più agevole delle operazioni doganali”.

Il Prof. Alberto Marcheselli Presidente Camera Avvocati Tributaristi Liguria ha detto in merito al tema del contradditorio in ambito doganale: “E’ un diritto riconosciuto lo dice la stessa Corte di giustizia come diritto fondamentale e quindi dovrebbe essere applicato.  Nonostante questo, vi è una forte resistenza, un tentativo diffuso di limitarlo, la riforma introduce e rafforza il contraddittorio nel segno indicato dallo Statuto del contribuente”.

Il Dott. Massimi Scuffi già Consigliere della Corte di Cassazione e Direttore OIDA ha dichiarato: “L’efficientamento dei controlli è un passo cruciale per ridurre le soste e rendere più rapida la fase di sdoganamento, in linea con le esigenze delle imprese”.

Il Prof. Roberto Succio Consigliere della Corte di Cassazione Sezione Tributaria ha spiegato: “La riforma introduce una serie di norme complementari al codice doganale dell’Unione, rendendo più chiaro il quadro normativo e favorendo una maggiore compliance. Sulla natura dell’Iva all’importazione tra diritto di confine e tributo interno è attesa una pronuncia della Corte Costituzionale che potrebbe modificare i termini della questione”.

Il Dott. Alberto De Vecchis Dirigente Ufficio Dogane di Genova 2 ha affermato: “È fondamentale garantire che i controlli doganali siano efficienti e non duplicativi, per evitare rallentamenti nelle operazioni commerciali”.

Il Dott. Andrea Venegoni Procuratore Europeo EPPO ha concluso: “La collaborazione tra le istituzioni è essenziale per rendere il sistema doganale più moderno ed efficiente. La Procura europea svolge un ruolo fondamentale per quanto riguarda i reati che danneggiano la riscossione dei dazi doganali, che sono risorse dell’Unione europea, entro fine anno la Procura opererà in 24 Stati su 27, con un forte coordinamento internazionale. Il nuovo reato di contrabbando previsto dalla riforma doganale sarà di competenza della Procura EPPO”.

Guarda il primo convegno sulla Riforma della normativa doganale

La gallery del convegno