Nell’attuale scenario economico sempre più forte è l’interdipendenza delle imprese e dei mercati.
La supply value chain è un modello d’impresa connotato dalla segmentazione dei processi produttivi su scala internazionale.
Fino a pochi anni fa un’operazione internazionale rappresentava un evento sporadico, ma oggi la maggior parte delle imprese è interdipendente. Materie prime e singole componenti sono spesso acquistati all’estero, per poi essere trasformati in Italia, mentre molte imprese hanno delocalizzato parte del loro processo produttivo a controllate stabilite in Paesi terzi.
Di crescente interesse per le imprese italiane è il settore dell’export. L’Italia è l’ottavo Paese esportatore al mondo e la conoscenza degli accordi di libero scambio e dei contratti internazionali acquista un ruolo fondamentale per la loro crescita.
Le fasi determinanti dell’internazionalizzazione sono rappresentate dall’evoluzione della tecnologia, con particolare impatto sui trasporti e le comunicazioni, dall’incremento dei flussi finanziari internazionali e dagli Accordi di libero scambio.
L’Unione europea ha concluso, negli ultimi anni, molti importanti Accordi di libero scambio, con la Corea del Sud, il Canada (CETA) e il Giappone (EPA), incentivando le esportazioni italiane con l’azzeramento delle tariffe doganali in questi Paesi e aprendo nuovi mercati e nuove forme di collaborazione tra imprese.
L’internazionalizzazione determina una necessaria evoluzione dell’impresa, attraverso un investimento nella formazione del personale e nell’aggiornamento dei processi interni.
Per le imprese si aprono spazi verso nuovi mercati e opportunità, ma si incrementa anche la dinamica della competizione in ambiti locali, fino a quel momento relativamente “protetti” rispetto ai concorrenti esteri.
La produzione estende su scala planetaria le logiche di mercato, delocalizzando dove i costi sono più bassi e, grazie alla rivoluzione nei trasporti internazionali e allo sviluppo delle comunicazioni e del commercio elettronico, vendendo in mercati un tempo non raggiungibili in assenza di una vasta rete distributiva.
Inoltre, secondo i più recenti dati OCSE, circa il 60% dell’interscambio mondiale avviene fra imprese tra loro correlate, ponendo al centro dell’attenzione le dinamiche dei contratti infragruppo e rendendo necessari gli approfondimenti sul rapporto tra transfer pricing e valore doganale.
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