Dogane: tutte le novità in arrivo nel 2025. Nuove regole e obblighi di compliance
Con l’anno nuovo sono in arrivo molte importanti novità nel settore doganale: dall’aggiornamento della Taric, con l’introduzione di nuove voci doganali, all’informatizzazione dei tracciati di transito e alla completa smaterializzazione delle tradizionali bollette doganali, fino all’introduzione delle nuove regole di origine per la Convenzione PEM e all’entrata in vigore dell’accordo UE-Mercosur. Particolare attenzione anche alle sfide della sostenibilità: nonostante il rinvio, a fine 2025, delle nuove norme sulla deforestazione (regolamento EUDR), è necessario prepararsi ai nuovi obblighi di due diligence. Le imprese che operano nel commercio internazionale devono confrontarsi con un sistema sempre più articolato e avanzato, dove la compliance non rappresenta solo un obbligo normativo, ma anche un’opportunità strategica per competere su scala globale.
Nuove regole di compliance per il commercio internazionale. La conclusione del 2024 segna l’introduzione di importanti novità normative nel settore doganale, con l’introduzione delle nuove Disposizioni nazionali complementari al Codice doganale dell’Unione (Dnc, all. 1 al d.lgs. 141/2024). Un vero e proprio punto di svolta per la normativa doganale nazionale, che riduce a soli 122 articoli le 400 disposizioni contenute nel previgente Testo unico delle leggi doganali (DPR 43/73, Tuld) e in numerose altre leggi speciali.
Tra le principali novità della riforma doganale vi è l’introduzione di una nuova disciplina per le sanzioni doganali. Il nuovo sistema sanzionatorio doganale punta alla semplificazione e alla chiarezza: gli illeciti sono ora distinti in amministrativi e penali, sulla base di criteri oggettivi come la soglia dei 10.000 euro per i diritti di confine evasi, distintamente considerati (dazi e Iva) o la presenza di circostanze aggravanti. Accanto al criterio oggettivo resta però la valutazione dell’elemento soggettivo, in quanto il reato di contrabbando può trovare applicazione solo in presenza di “dolo” e, quindi, della volontà dell’operatore di evadere i diritti di confine.
La vera svolta riguarda proprio la disciplina del contrabbando, che passa da un articolato quadro normativo a sole due fattispecie: l’infedele dichiarazione e l’omessa dichiarazione. In tale contesto, è ora indispensabile per le imprese rivedere i propri processi organizzativi. In particolare, emerge la necessità di aggiornare i modelli organizzativi previsti dal d.lgs. 231/2001, che rappresentano uno strumento chiave per prevenire le contestazioni e mitigare il rischio di sanzioni.
Nuovi codici Taric applicabili dal Taric 2025. Come ogni anno, dal 1° gennaio 2025, entra in vigore la nuova Taric con numerose novità in materia di classificazione doganale. Il regolamento di esecuzione UE 2024/2522 aggiorna la Nomenclatura Combinata, adattando i codici tariffari alle esigenze degli scambi e agli sviluppi tecnologici e commerciali globali. Le novità includono nuove voci per prodotti come pesce, pomodori, oli minerali, prodotti chimici organici, concimi, cascami di legno e pannelli in legno. Modifiche rilevanti riguardano anche parti di macchine, apparecchi di videoregistrazione, ricevitori radio per veicoli, antenne e televisori senza display.
Per le imprese è indispensabile effettuare una due diligence dei propri prodotti. Un cambiamento nel codice attribuito al bene potrebbe determinare l’applicazione di misure restrittive, l’obbligo di richiedere specifiche autorizzazioni o determinare una diversa tassazione doganale del prodotto, con evidenti ricadute sul prezzo di vendita e nel business plan aziendale. Una modifica della classifica doganale può avere impatto anche sull’origine doganale della merce venduta, con effetti sia sulla qualifica di prodotto “Made in Italy” che sull’eventuale fruizione del dazio zero, previsto da un accordo di libero scambio.
Anche il transito si evolve: la digitalizzazione delle bollette doganali. Dal 21 gennaio 2025 è prevista l’entrata in vigore del nuovo sistema informativo NCTS fase 5, che digitalizza le nuove dichiarazioni doganali di transito. Il transito è un regime doganale speciale che permette, previa garanzia, di trasportare merci sotto vigilanza doganale senza applicare dazi, oneri o misure di politica commerciale.
L’obiettivo, pertanto, resta quello di armonizzare le prassi dichiarative, rafforzando la compliance e tutelando gli interessi finanziari nazionali ed europei, anche attraverso la prevenzione di comportamenti non conformi da parte degli operatori.
In un contesto globale sempre più complesso e frammentato, adottare o aggiornare modelli organizzativi adeguati non è solo un obbligo normativo, ma una scelta strategica per prevenire contestazioni, mitigare i rischi e garantire la continuità operativa della propria impresa.
PEM: nuove regole di origine preferenziale. Dal 1° gennaio 2025 entrano in vigore anche le nuove regole di origine preferenziale della Convenzione paneuromediterranea (PEM), che prevedono criteri più flessibili, come l’aumento delle soglie di tolleranza al 15% e l’ampliamento del duty-drawback, offrendo maggiori opportunità per gli operatori economici che commerciano con i 23 paesi contraenti.
Il nuovo Accordo di libero scambio UE – Mercosur. Il 6 dicembre è stata firmata l’intesa tra Unione europea e Mercosur, il mercato comune sudamericano di cui sono membri Argentina, Bolivia, Brasile, Paraguay e Uruguay. Si tratta di un accordo storico, che mira a eliminare e ridurre i dazi su oltre il 90% delle importazioni nei Paesi partner, oltre a prevedere numerose disposizioni a salvaguardia dell’ambiente. L’entrata in vigore dell’accordo richiederà ancora tempo. Le divergenze politiche, tanto nell’Unione europea quanto nei Paesi membri del Mercosur, hanno imposto numerosi ostacoli alla sua attuazione e, nel corso degli anni, hanno portato a significative modifiche delle clausole iniziali. Le trattative, inizialmente interrotte nel 2019 e poi riprese nel 2023, si sono definitivamente concluse a Bruxelles il 6 dicembre 2024. L’accordo firmato dalle parti dovrà ora essere tradotto in tutte le lingue dell’Unione europea per la successiva ratifica.
Novità in materia di accise. Nel 2025 cambia anche la disciplina relativa alla movimentazione dei prodotti energetici, come gasolio e biodiesel. Il disegno di legge di bilancio 2025, all’esame della Camera, prevede l’introduzione dell’obbligo generalizzato dell’e-Das per tutti i trasferimenti nazionali, a eccezione di quelli che riguardano il gas petrolio liquefatto (GPL) destinato alla combustione e alla vendita diretta verso consumatori finali. Estesa, inoltre, la possibilità per l’Agenzia delle dogane di accedere ai dati relativi alla fatturazione elettronica degli operatori nel corso di ispezioni e accessi, in linea con quanto già previsto per l’Agenzia delle entrate e la Guardia di Finanza.
Confermata la proroga al regolamento deforestazione. Posticipata al 30 dicembre 2025, invece, l’entrata in vigore del regolamento UE 2023/1115 (EUDR) per medie e grandi imprese, con il via libera del Parlamento europeo del 17 dicembre 2024.
Tale intervento risponde alle richieste avanzate da numerosi operatori economici e associazioni di categoria, concedendo più tempo per allinearsi ai rigorosi obblighi di due diligence imposti dal regolamento, il cui obiettivo è arginare la deforestazione globale causata dall’estrazione e dalla trasformazione di materie prime come cacao, caffè, legno e soia.
Novità 2025 | Cosa ci aspetta? |
Nuova Taric 2025 | Entrata in vigore il 1° gennaio 2025, aggiorna la Nomenclatura Combinata e introduce nuove voci per prodotti come pesce, pomodori, oli minerali e pannelli in legno etc.
|
e-Das | Obbligo generalizzato dell’e-Das per tutti i trasferimenti nazionali, a eccezione di quelli che riguardano il gas petrolio liquefatto (GPL) destinato alla combustione e alla vendita diretta verso consumatori finali |
Convenzione PEM | Dal 1° gennaio 2025, le nuove regole di origine preferenziale introducono soglie di tolleranza al 15% e duty-drawback ampliato, favorendo gli scambi con i 23 paesi contraenti
|
Accordo di libero scambio UE – Mercosur | Il 6 dicembre 2024 è stato firmato il nuovo accordo di libero scambio tra UE e Mercosur (mercato unico sudamericano) |
regolamento UE 2023/1115 (EUDR, Deforestazione) | Obbliga gli importatori di materie prime come cacao, caffè e legno a certificare l’origine conforme agli standard ambientali, con l’obiettivo di contrastare la deforestazione globale. La proroga al 30 dicembre 2025 offre più tempo per adeguarsi alle nuove regole |
Sara Armella e Tatiana Salvi